ITINERARI CONSIGLIATI
PUNTA ADERCI
Situata nel territorio di Vasto, la Riserva naturale di Punta Aderci si estende lungo la costa tra la zona a nord del porto di Punta Penna e la foce del Sinello. Elemento caratteristico è un promontorio situato a 26 m s.l.m., dal quale è possibile ammirare il Parco Nazionale della Majella. Le piante presenti nella zona sono ravastrello, ammofila arenaria, calcatreppola marina, Xanthium italicum, euforbia delle spiagge, papavero giallo, mirto, salsola, giglio di mare, finocchio spinoso, ginestra e, in alcune cavità, Halymenia floresia, l’alga rossa più bella del Mediterraneo. A solcare il cielo, oltre ai fratini − simbolo della riserva −, fenicotteri maggiori, aironi cenerini, nitticore, sgarze ciuffetto, tarabusini, garzette, gruccioni, martin pescatori, cinciallegre, saltimpali, cappellacce, beccamoschini, occhiocotti, sterpazzole, gheppii, sparvieri e poiane.
Al largo, infine, non mancano mai i delfini del genere Stenella o il tursiope, oltre a diverse altre specie marine tipiche del mar Adriatico.

COSTA DEI TRABOCCHI
I trabocchi sono antiche macchine da pesca su palafitta, tipiche delle coste garganiche, molisane e abruzzesi. La tipologia originale abruzzese, tecnicamente detta bilancia, è presente prevalentemente su litorali poco profondi e si caratterizza per la presenza di una piattaforma in posizione trasversale rispetto alla costa, alla quale è collegata da un ponticello costituito da pedane di legno. La porzione del litorale abruzzese caratterizzata dalla presenza di queste particolari costruzioni è quella compresa tra Francavilla al Mare e San Salvo. Questa zona, nota in tutta Italia per la bellezza e l’eterogeneità dei paesaggi, presenta alcuni tratti di spiaggia bassa e sabbiosa − come a Francavilla, Ortona, Casalbordino, Vasto e San Salvo −, alcuni tratti a ciottolame – è il caso di Fossacesia e Torino di Sangro −, altri tratti alti e rocciosi − a San Vito Chietino e Rocca San Giovanni −. Per i turisti è possibile visitare la maggior parte dei trabocchi, alcuni dei quali, negli ultimi anni, sono stati trasformati in caratteristici ristoranti.

BASILICA MADONNA DEI MIRACOLI
La Basilica della Madonna dei Miracoli è situata in località Miracoli, frazione di Casalbordino (CH), la struttura originaria risale al XVI sec. ed ha origine dall’apparizione della Beata Vergine Maria ad un anziano di Pollutri (CH), Alessandro Muzio, avvenuta nel lontano 11 giugno 1576. È meta di uno dei più importanti pellegrinaggi d’Abruzzo (dal 9 all’11 giugno), pellegrinaggio descritto anche dal poeta abruzzese Gabriele D’Annunzio ne “Il trionfo della morte”. Nel 1929 all’interno della Basilica fu costruita una biblioteca aperta al pubblico solo nel 2004, nella parte moderna sono custoditi 50.000 libri che abbracciano molteplici tematiche, citandone alcune: teologia, storia della chiesa, diritto canonico; nella parte antica della biblioteca sono presenti 5000 volumi databili tra il XVI ed il XVIII sec.

VASTO
Situato su un promontorio che sorge sull’omonimo golfo, l’unica insenatura tra il Golfo di Ancona e quello di Manfredonia, Vasto è uno dei principali centri della provincia di Chieti, particolarmente noto e frequentato a livello turistico. Visitandolo, è impossibile rinunciare a una passeggiata sulla Loggia Amblingh, il belevedere dal quale si può ammirare il Golfo di Vasto, o addentrarsi nei caratteristici vicoli del centro storico, dove si trovano, oltre a numerosi negozi e locali, il Palazzo D’Avalos, un tempo dimora dei marchesi di Vasto, la Cattedrale di San Giuseppe, costruita nel XIII secolo, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, circondata da botteghe artigianali, e il Castello Caldorese, adiacente alla piazza principale in cui è situato il monumento a Gabriele Rossetti, o ancora fermarsi a degustare il famosissimo brodetto di pesce alla vastese, uno dei principali piatti tipici locali. Vasto Marina, sulla cui scogliera spicca il monumento alla Bagnante, uno dei simboli della città, ha inoltre ottenuto per undici volte − di cui sette consecutive − il titolo di Bandiera Blu d’Europa.

OASI DI SERRANELLE
L’Oasi di Serranelle ha un’estensione di circa 300 ettari ed è situata alla confluenza tra il fiume Sangro e il fiume Aventino. Interessa i comuni di Casoli, Altino e Sant’Eusanio del Sangro i quali, insieme al WWF e alla Cooperativa Cogecstre, si occupano della gestione dell’area protetta. Dal punto di vista botanico, la zona è caratterizzata dalla presenza dell’elleborina palustre, piuttosto rara in Italia, della farnia, dell’ontano nero e di diverse specie di salici e pioppi. La fauna è quella tipica delle zone umide. Tra le specie più diffuse troviamo l’airone bianco maggiore, la cicogna nera, il fenicottero, il falco di palude, il falco pescatore e il nibbio reale. A Sant’Eusanio del Sangro, inoltre, è stato attivato il progetto EMYS Abruzzo, finalizzato al recupero di tartarughe d’acqua dolce.

ABBAZIA DI SAN GIOVANNI IN VENERE
Situata nel comune di Fossacesia, su una collina prospiciente il mare Adriatico a 107 m s.l.m., l’abbazia di San Giovanni in Venere è costituita da una basilica e dal vicino monastero, entrambi costruiti all’inizio del XIII secolo in luogo di un piccolo monastero preesistente. La posizione è molto panoramica: è su di una collina che domina la costa per diversi chilometri verso nord e verso sud. Il riferimento a Venere deriva da una tradizione che individua un tempio pagano sul luogo dell’attuale chiesa, costruito secondo alcuni nell’80 a.C. e dedicato a Venere Conciliatrice. Sotto l’abbazia, inoltre, troviamo la cosiddetta fonte di Venere, fontana romana dove, secondo una tradizione pagana in vita fino a metà del Novecento, le donne che desideravano concepire un figlio si recavano ad attingere acqua. Dal 1954 nell’abbazia si è stabilita una comunità di Padri Passionisti, che si fa carico degli interventi di manutenzione. Oggi, per la sua bellezza particolarmente suggestiva, l’abbazia di San Giovanni in Venere è citata in diverse riviste dell’UNESCO.

PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, per ragioni storiche conosciuto prevalentemente come Parco nazionale d’Abruzzo, insieme al Parco Nazionale del Gran Paradiso è il più antico parco d’Italia. A livello internazionale è noto per il ruolo che ha avuto e che ha nella conservazione di alcune tra le specie faunistiche italiane più importanti, quali il lupo, il camoscio, l’orso bruno marsicano, il cervo e il capriolo. Si estende prevalentemente sui Monti Marsicani, una delle principali dorsali dell’Appennino abruzzese, e per circa due terzi della sua superficie è ricoperto da boschi di faggio. La sua posizione centrale nella penisola italiana e i diversi ampliamenti effettuati nel corso degli anni in territori paesaggisticamente vari hanno fatto di questo parco un prezioso serbatoio di specie floristiche rare ed endemiche. È possibile accedervi dall’alta Marsina (uscita di Pescina dell’A25) e dall’Alto Sangro attraverso la Strada statale 83 Marsicana che lo attraversa da nord a sud-est toccando centri turistici come Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea, Civitella Alfedena, Barrea e Alfedena. Accessi secondari provengono da Cocullo (A25) attraverso la Strada statale 479 Sannite passando per la Valle del Sagittario e Scanno-Passo Godi, e dal territorio laziale attraverso il valico di Forca d’Acero e l’omonima Strada Statale 509.

